La storica competizione per cani da slitta in Alaska
Cos’è l’Iditarod, dove e quando si svolge
L’Iditarod Trail Sled Dog -The last great Race, meglio conosciuta semplicemente come Iditarod, è la gara per cani da slitta più famosa al mondo. Si corre in Alaska ogni anno nel mese di marzo, il primo sabato del mese: l’edizione 2022, che sarà anche la 50esima edizione della gara, è in programma il 5 marzo del prossimo anno con partenza da Anchorage e arrivo a Nome.
Storia e origine dell’Iditarod
Nel 2022 saranno infatti trascorsi 50 anni dalla prima storica edizione dell’Iditarod, che si svolse nel 1973. La nascita della gara sleddog più iconica del panorama internazionale si deve a Joe Redington Sr., uno dei musher più famosi di tutta l’Alaska, la cui famiglia ancora oggi prosegue nel solco tracciato dal fondatore nel promuovere e preservare la tradizione dei cani da slitta, e a Dorothy Page, prima editor dell’Iditarod Annual. La prima Iditarod fu vinta da Dick Wilmarth, che impiegò 20 giorni per completare il percorso; l’edizione 2021, il cui percorso è stato ridotto a causa della pandemia, ha visto invece prevalere Dallas Seavey in “soli” 7 giorni e 14 ore.
Iditarod è un termine utilizzato dalle popolazioni native dell’Alaska (Ingalik e Holikachuk) che, secondo gli studiosi, può significare “luogo molto lontano”.
Iditarod: il percorso
Il percorso dell’Iditarod copre le 1049 miglia (oltre 1600 km) che separano le città di Nome e Anchorage in Alaska. Si tratta di una via conosciuta e utilizzata dai popoli originari di questi territori, che si spostavano abitualmente a bordo di slitte trainate da cani, ma divenuta celebre nel periodo della corsa all’oro nel corso dell’Ottocento, quando moltissimi cercatori d’oro si riversarono in queste zone in cerca di fortuna, e con il successivo sfruttamento minerario dell’Alaska.
I team di cani da slitta guidati da singoli musher devono percorrere il tragitto nel minore tempo possibile fino al traguardo, organizzando liberamente le soste al netto di tre stop obbligatori (di cui uno da 24 ore). Lungo tutto il percorso, in prossimità dei villaggi della zona, sono previsti vari checkpoint dove i musher possono rifornirsi delle provviste per sé e per i propri cani e dove sono presenti veterinari che monitorano lo stato di salute degli husky: nel caso un cane non sia in grado di continuare la gara viene immediatamente fermato per essere sottoposto alle cure necessarie. Uno speciale riconoscimento – oltre al premio finale dell’Iditarod pari a 50mila dollari e un pick-up – è destinato al musher che meglio si è preso cura dei propri cani da slitta lungo tutto il tragitto.
Perché l’Iditarod è la gara sleddog più importante al mondo
La fortuna dell’Iditarod è legata, oltre che alle condizioni climatiche estreme in cui si svolge che mettono a dura prova i musher e i loro team di cani da slitta, anche alla leggenda di Balto. La storia resa celebre dall’industria cinematografica in tempi recenti si rifà a quanto realmente accaduto nel 1925 nella città di Nome, dove scoppiò un’epidemia di difterite e le avverse condizioni climatiche impedivano l’arrivo dei farmaci necessari: furono così alcuni team di cani da slitta – tra cui un husky di nome Balto e uno di nome Togo – a incaricarsi del trasporto delle medicine fino a Nome, salvando la vita a un gran numero di persone. Il tragitto che questi cani nordici e i loro musher percorsero in tale occasione coincide parzialmente con quello dell’Iditarod.
Oggi l’Iditarod è la competizione simbolo dello sleddog, una vera e propria leggenda che ogni anno richiama i migliori musher al mondo: una gara per cani da slitta dura e avventurosa, in un ambiente naturale ostile con temperature bassissime che toccano anche i -50° C, che esprime fino in fondo l’essenza e le origini del mushing.
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